Quando con presunzione si agisce pensando di conoscere e gestire la vita degli altri e poi si capisce di aver creato immensi irreparabili danni allora arrivano gli scrupoli tardivi per quietare il cuore e rifiutare di essere le persone che si è diventati; si cerca di porre rimedio con parole e azioni miti, ma i danni che si creano nei cuori delle persone non sono riparabili e restano cicatrici eterne.
Cosa si può fare? Nulla. Bisogna lasciare che il fiume scorra e porti via tutto il male con gli irreparabili danni temporali che nessuno può aggiustare e che resteranno per sempre nella coscienza collettiva del mondo. Non c'è speranza? Il tempo porta oblio ma i comportamenti generano comportamenti e solo quello che si farà oggi potrà forse mitigare la percentuale del danno provocato ieri.
Non bastano le parole sugli altari o gli auguri falsi delle giorne di festa se po si agisce ogni giorno organizzando il danno.
Bisogna vivere senza danneggiare gli altri e comunque nel rispetto sacro del prossimo.
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